Sicuramente l’inverno non è la stagione in cui le api producono il miele, ma è la stagione in cui l’apicoltore ne vende di più! Oltre che del miele, l’inverno è anche la stagione degli altri prodotti dell’alveare: propoli, pappa reale, polline. Infatti, questi prodotti risultano utili per combattere il senso di debolezza che si prova con il cambio di stagione e durante le giornate uggiose; o per prevenire l’abbassamento delle difese immunitarie, influenze e malanni vari.
Oltre alla vendita del miele, però, l’apicoltore si deve dar da fare con lavori meno impegnativi di quelli della stagione primaverile ed estiva, ma sicuramente non meno importanti!
Innanzitutto, quando le temperature si abbassano, è necessario invernare le api. Ciò significa tenerle all’interno dell’arnia, eventualmente riducendo il suo volume così da diminuire lo spazio da scaldare ed isolando la parte interna, e fornire loro la giusta quantità di scorte alimentari – principalmente con favi pieni di miele. Perchè una famiglia di api riesca a resistere all’inverno, è necessario che l’ape regina sia abbastanza forte. Se così non fosse, le famiglie si possono anche unire tra loro, con le dovute accortezze, per far sì che resistano durante l’inverno. Un’altra operazione che si può fare è quella di ridurre l’ingresso dell’arnia, così da ridurre la dispersione del calore (è comunque importante favorire un ricircolo dell’aria, così da evitare l’accumulo di acqua e umidità). Fondamentale in questo momento dell’anno è poi lotta contro la varroa, nemico principale delle api. Mentre le api stanno al caldo dentro la loro arnia, l’apicoltore può poi approfittare di questo tempo libero per ripulire e sistemare gli strumenti che serviranno nelle prossime stagioni, ed effettuare un po’ di lavori di manutenzione sulle varie arnie.
Ma cosa fanno nel frattempo le api all’interno dell’arnia? Quando le temperature iniziano a calare, l’ape regina inizia a diminuire la deposizione delle uova, fino a fermarla completamente, ed entrare così nello stadio di blocco della covata naturale. Per tenersi calde, poi, le api formano il cosiddetto glomere, un vero e proprio “ammasso” di api in continuo movimento. Infatti, per far sì che tutte possano tenersi al caldo, quelle più esterne si muovono pian piano verso l’interno, e quelle che hanno già accumulato abbastanza calore si spostano per sostituirle nelle parti più esterne. Inoltre, la dimensione del glomere di adatta naturalmente al cambiamento della temperatura esterna, andando ad assumere una dimensione minore con temperature più basse e viceversa.
Insomma, anche se la produzione di miele è ferma, dentro l’alveare le api stanno portando avanti un vero e proprio lavoro di squadra per passare l’inverno! In attesa di temperature un po’ più elevate per ricominciare a lavorare, e dare più lavoro anche all’apicoltore.