Ecco tutto quello che devi sapere riguardo al Bando Apicoltura Emilia Romagna 2023

Tipologia degli interventi

  • Azione A Servizi di consulenza, assistenza tecnica, formazione.
  • Azione B - Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali. Alcune tipologia di attività: acquisto di strumenti e attrezzature digitali per l’allevamento delle api, con l’obiettivo di ottimizzare i tempi e i costi di gestione degli apiari ed il controllo geolocalizzato da remoto degli alveari anche contro i furti. In questa sezione potrete inserire i nostri dispositivi digitali di ultima generazione come ad esempio le nostre BilancieGPS e Sensori. Spesa massima ammissibile, per forma associata: Euro 3.000,00, per apicoltore: Euro 3.000,00. Percentuale di contributo: 60% per gli apicoltori; 75% per le forme associate.
  • Azione F - Promozione, comunicazione e commercializzazione, comprese azioni di monitoraggio del mercato e attività volte in particolare a sensibilizzare maggiormente i consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.

Beneficiari:

Apicoltori, imprenditori apistici, apicoltori professionisti singoli o associati, anche per il tramite delle forme associate, che hanno sede legale nella Regione Emilia-Romagna e che, al momento della presentazione della domanda, risultano essere:

  • in regola con gli obblighi di identificazione e registrazione degli alveari, 
  • in possesso di partita IVA agricola o combinata, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia;
  • iscritti all’Anagrafe regionale delle aziende agricole con posizione debitamente aggiornata e validata;
  • in possesso di un numero minimo di alveari censiti pari a 20;
  • in regola con le norme igienico-sanitarie previste per i locali di lavorazione dei prodotti dell’alveare oppure, in alternativa, che dimostrino di operare secondo modalità ed in ambienti in regola con le norme igienico-sanitarie vigenti, se di terzi.

Come presentare la domanda:

 La domanda di aiuto deve prevedere una spesa complessiva minima almeno pari a 250 Euro.

Il modello di domanda di aiuto deve essere scaricato e stampato dal portale www.sian.it

Nella Banca dati della documentazione di AGREA - Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura è disponibile il manuale operativo per la compilazione online delle domande.

La presentazione delle domande per il primo periodo dell’anno apistico (01 gennaio 2023 – 31 luglio 2023) dovrà avvenire a partire dalla data di pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna (BURERT) e fino al 10 febbraio 2023 entro le 23:55 , utilizzando il S.I.A.G - Sistema Informativo dell’Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura per l'EmiliaRomagna (AGREA) secondo le modalità da essa definite.

Per conoscere i dettagli necessari a presentare correttamente la domanda, consulta il testo del bando integrale. 

Il 2022 sarà un anno importante per le agevolazioni agli investimenti in quanto, si tratterà dell’ultimo anno con percentuali cospicue di sostegno tramite credito d'imposta. Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2022 infatti, a partire dal 2023 le percentuali si ridurranno sensibilmente.

Piano Nazionale Impresa 4.0: cos'è?

Il Piano Nazionale Impresa 4.0 è un pacchetto di incentivi varati dal governo nella Legge di Bilancio 2020 con il proposito di agevolare gli investimenti in tecnologie digitali da parte delle aziende . Si tratta pertanto di sostenere il processo di transizione al paradigma 4.0 delle imprese, mettendole nelle condizioni di operare in un contesto socio-economico sempre più digitalizzato e competitivo. Al centro dei provvedimenti presi dal Governo ci sono misure orientate al progresso e allo sviluppo tecnologico.

Tipi di agevolazioni:

I contributi per l’industria 4.0 concedono agevolazioni fiscali in forma di credito d’imposta, in beni materiale e immateriale. Per tutti gli investimenti in beni materiali 4.0 l’azienda facente domanda potrà avere un credito di imposta pari al 40% del costo degli investimenti effettuati per investimenti fino a 2,5 milioni di euro. Questo contributo potrà quindi andare a compensare le spese effettuate tramite F24 per il pagamento, ad esempio, di IVA, IMU e imposte dirette. Il 40% è cumulabile con altri finanziamenti, tipo bandi regionali in questo modo puoi ottenere fino al 100% di contributo.

I nostri dispositivi:

Tra i beni materiale 4.0 sono compresi  i nostri dispositivi di ultima generazione:

  • Antifurto Gps Specifico per Arnie BeeSecure è il primo antifurto pensato specificatamente per l’apicoltura integrabile all’interno del telaino in legno, ricevi l’allarme sul tuo telefono in caso di furto e tramite la mappa ritrova le tue arnie.
  • Antifurto Gps Spcifico per Arnie Plus Con BeeSecurePlus difendi il tuo alveare dai furti e lo monitori avendo giornalmente temperatura ed umidità presenti all’interno dell’arnia.
  • Bilancia doppia B-Lancia ti consente di avere in ogni istante il peso della tua arnia.
  • Funziona anche da remoto.

Se desideri ricevere un preventivo personalizzato o vuoi saperne di più contattaci al 0546 042021 oppure via email [email protected]

Roberto Pasi, CEO of BeeSecure, reveals more about his company which helps researchers to know more about – and protect – our beloved bees.

When was BeeSecure launched and what was the motivation behind it? 

We first launched our product in 2017, but it started out as an anti-theft system for beehives that was inserted inside the hive to track the GPS location. Later on, we developed the sensors to also track temperature and humidity, giving beekeepers additional information on their beehives remotely, with the help of an app. 

One of the reasons we started BeeSecure is because beehive thefts were becoming increasingly common, and they’re very expensive to replace. We wanted to find a solution for this, as well as simplify the beekeeper’s job by giving them the opportunity to check their bees’ health remotely.

Can you describe exactly what BeeSecure does? 

BeeSecure is a small IoT device that’s inserted into beehives or other pollinator nests, that listens to the sound of the insects, and translates their sound into useful information about their health and pollination performance.

Our device also has other sensors, so all the data is combined to give an accurate translation. This data is then transferred to your smartphone via the app, where you can keep track of the bees remotely.

Are there any competitors out there?

Yes, our main competitors are BeeHero, Nectar, and Pollenity. What makes us different is the fact that while they focus just on bees, we track the pollination of bumblebees, wild bees, and crickets so as to have a more comprehensive overview and also be able to work 12 months a year in indoor farms and greenhouses.

How big is beekeeping these days?

Beekeeping is a pretty big sector and has expanded over the last few years. Currently, there are around 655,000 beekeepers in Europe – and Italy is the fourth biggest country in terms of the number of beehives. Around 75% of the hives are managed by professional commercial beekeepers.

However, we not only focus on beekeeping but on farmers and companies, too. The latter forms a large part of our client database.

At the moment we’re starting a project called Test Farms, where we’ll test our device on a farm in Poland to establish the value that farmers get from using our product, and the value of certifications in the food production chain. We also collaborate with farmers to test new features, and we always seek their feedback to improve.

How common is the theft of bees?

It’s more widespread than one would ever think! The issue gets worse around spring, when the bees are used for pollination, and when there is honey flow. Thieves are usually beekeepers themselves that, for some reason or other, have lost their own bees.

How do you see the future of bees?

The care of bees – and not just honey bees – will become more and more vital as time goes on. Most of the food we eat is reliant on pollination carried out by insects, including apples, apricots, oranges, and tomatoes.

Sadly, as climate change becomes even more evident, we’re starting to lose these important pollinators. This is why it’s now crucial to use technology to our (and their) benefit.

We imagine a future where bees are protected by the farmers themselves and are given more value, are monitored, and where action is taken to preserve the biodiversity in and around fields.

What lies ahead for BeeSecure? 

Hopefully a successful Series A round of fundraising! We’re currently raising €2million to expand our operations, open new markets, and scale fast. Not only that, but we’re introducing new pollinators to our monitoring systems. Watch this space!

Il 4 Novembre è stato pubblicato ufficialmente il bando OCM Miele 2020/2021 per la regione Lombardia. Gli apicoltori della Lombardia possono quindi presentare le loro domande di finanziamento entro e non oltre 20 gennaio 2021.

Le misure finanziate sono rivolte sia a produttori apistici singoli sia ad associazioni di produttori apistici.

Le misure attivate sono finalizzate per:

- aggiornamento dei tecnici;

- seminari;

- sussidi didattici, abbonamenti, schede ed opuscoli informativi;

- assistenza tecnica alle aziende;

- acquisto arnie con fondo a rete;

- acquisto attrezzature per l'esercizio del nomadismo.

Sicuramente l’inverno non è la stagione in cui le api producono il miele, ma è la stagione in cui l’apicoltore ne vende di più! Oltre che del miele, l’inverno è anche la stagione degli altri prodotti dell’alveare: propoli, pappa reale, polline. Infatti, questi prodotti risultano utili per combattere il senso di debolezza che si prova con il cambio di stagione e durante le giornate uggiose; o per prevenire l’abbassamento delle difese immunitarie, influenze e malanni vari.

Oltre alla vendita del miele, però, l’apicoltore si deve dar da fare con lavori meno impegnativi di quelli della stagione primaverile ed estiva, ma sicuramente non meno importanti!

Innanzitutto, quando le temperature si abbassano, è necessario invernare le api. Ciò significa tenerle all’interno dell’arnia, eventualmente riducendo il suo volume così da diminuire lo spazio da scaldare ed isolando la parte interna, e fornire loro la giusta quantità di scorte alimentari – principalmente con favi pieni di miele. Perchè una famiglia di api riesca a resistere all’inverno, è necessario che l’ape regina sia abbastanza forte. Se così non fosse, le famiglie si possono anche unire tra loro, con le dovute accortezze, per far sì che resistano durante l’inverno. Un’altra operazione che si può fare è quella di ridurre l’ingresso dell’arnia, così da ridurre la dispersione del calore (è comunque importante favorire un ricircolo dell’aria, così da evitare l’accumulo di acqua e umidità). Fondamentale in questo momento dell’anno è poi lotta contro la varroa, nemico principale delle api. Mentre le api stanno al caldo dentro la loro arnia, l’apicoltore può poi approfittare di questo tempo libero per ripulire e sistemare gli strumenti che serviranno nelle prossime stagioni, ed effettuare un po’ di lavori di manutenzione sulle varie arnie.

Ma cosa fanno nel frattempo le api all’interno dell’arnia? Quando le temperature iniziano a calare, l’ape regina inizia a diminuire la deposizione delle uova, fino a fermarla completamente, ed entrare così nello stadio di blocco della covata naturale. Per tenersi calde, poi, le api formano il cosiddetto glomere, un vero e proprio “ammasso” di api in continuo movimento. Infatti, per far sì che tutte possano tenersi al caldo, quelle più esterne si muovono pian piano verso l’interno, e quelle che hanno già accumulato abbastanza calore si spostano per sostituirle nelle parti più esterne. Inoltre, la dimensione del glomere di adatta naturalmente al cambiamento della temperatura esterna, andando ad assumere una dimensione minore con temperature più basse e viceversa.

Insomma, anche se la produzione di miele è ferma, dentro l’alveare le api stanno portando avanti un vero e proprio lavoro di squadra per passare l’inverno! In attesa di temperature un po’ più elevate per ricominciare a lavorare, e dare più lavoro anche all’apicoltore.

Sembra non esserci più tregua per gli apicoltori. Ormai, i ladri di arnie colpiscono anche in inverno, quando le api stanno al caldo nel loro alveare. L’ultimo caso di furto di arnie risale a una notte di fine novembre, nel Casertano, dove un gruppo di ladri ha tentato il furto di 21 arnie di un giovane apicoltore della zona.

E’ proprio il ragazzo proprietario delle arnie a dare l’allarme. Lui stesso, infatti, si è reso conto che c’era qualcosa di strano dopo aver ricevuto una notifica sul suo cellulare dall’app b-secure, l’applicazione collegata al GPS che aveva fatto installare nelle sue arnie.
Seguendo la traccia del GPS, l’apicoltore ha guidato per circa 30 km le forze dell’ordine nell’inseguimento ai ladri, che sono stati trovati insieme alle 21 arnie rubate.

Caserta, processo ai ladri di api: catturati grazie al gps nascosto nelle arnie da un apicoltore

https://casertaweb.com/notizie/caserta-processo-ai-ladri-api-catturati-grazie-al-gps-nascosto-nelle-arnie-un-apicoltore/embed/#?secret=ZUwDNBjWmn

Quella che poteva essere una dolce e ricca fortuna per i quattro ladri, si è trasformata invece in un amaro finale. Colti in flagrante, sono in attesa del processo penale e di conoscere le ripercussioni e sanzioni che subiranno.

Dall’altra parte, invece, il giovane apicoltore si è dimostrato assolutamente coraggioso e furbo. Mentre il fenomeno dei furti di api è in continua crescita in tutto il territorio nazionale, lui ha fatto una scelta lungimirante e vincente. L’installazione di b-secure sulle sue arnie gli ha infatti permesso di non perdere i suoi carissimi insetti e di smascherare i ladri.

Un ottimo esempio di tecnologia al servizio dei produttori e degli apicoltori.

E’ proprio il ragazzo proprietario delle arnie a dare l’allarme. Lui stesso, infatti, si è reso conto che c’era qualcosa di strano dopo aver ricevuto una notifica sul suo cellulare dall’app b-secure, l’applicazione collegata al GPS che aveva fatto installare nelle sue arnie.
Seguendo la traccia del GPS, l’apicoltore ha guidato per circa 30 km le forze dell’ordine nell’inseguimento ai ladri, che sono stati trovati insieme alle 21 arnie rubate.

Caserta, processo ai ladri di api: catturati grazie al gps nascosto nelle arnie da un apicoltore

https://casertaweb.com/notizie/caserta-processo-ai-ladri-api-catturati-grazie-al-gps-nascosto-nelle-arnie-un-apicoltore/embed/#?secret=ZUwDNBjWmn

Quella che poteva essere una dolce e ricca fortuna per i quattro ladri, si è trasformata invece in un amaro finale. Colti in flagrante, sono in attesa del processo penale e di conoscere le ripercussioni e sanzioni che subiranno.

Dall’altra parte, invece, il giovane apicoltore si è dimostrato assolutamente coraggioso e furbo. Mentre il fenomeno dei furti di api è in continua crescita in tutto il territorio nazionale, lui ha fatto una scelta lungimirante e vincente. L’installazione di b-secure sulle sue arnie gli ha infatti permesso di non perdere i suoi carissimi insetti e di smascherare i ladri.

Un ottimo esempio di tecnologia al servizio dei produttori e degli apicoltori.

Di Davide Petrizzelli 

Hanno portato via tutte le arnie con le api dell'azienda che produce miele, costingendola, se non alla chiusura per sempre, sicuramente a un brusco stop.

È quanto avvenuto la notte di sabato 16 marzo 2019 alla Amel Dou Vilà di via della Michela ad Almese. Il titolare, Federico Guerra, ha postato le immagini di quello che è "un danno economico incalcolabile, ma ancora peggio una grande ferita nell’animo che non so mai se si rimarginerà. Il lavoro di tanti anni vanificato in qualche ora”.

Delle 30 arnie che aveva non ne è rimasta nemmeno una. Ci sono solo i supporti che le sorreggevano.

L'azienda derubata ha ricevuto numerosi attestati di solidarietà e anche proposte di collaborazione da altri imprenditori del settore.

Il furto è avvenuto domenica scorsa a Vittorio Veneto. La denuncia dell’apicoltore Christian Tomasi: «Colpo messo a segno da gente esperta». Danni per oltre un migliaio di euro

http://www.trevisotoday.it/attualita/furto-arnie-api-miele-vittorio-veneto-30-aprile-2019.html

30/04/2019 – Un furto a dir poco insolito e rocambolesco quello messo a segno domenica scorsa, 28 aprile, a Vittorio Veneto. I ladri entrati in azione non cercavano oro o diamanti nascosti in una cassaforte ma un bene altrettanto prezioso.

Come riportato da “Il Gazzettino di Treviso”, i malviventi entrati in azione nella proprietà dell’operario 35enne Christian Tomasi, hanno fatto sparire ben 4 arnie piene di api e miele. Apicoltore per passione ormai da diversi anni, Tomasi possiede una quarantina di alveari, dislocati in zone diverse della sua proprietà a seconda del miele da produrre. Domenica scorsa aveva controllato le arnie come ogni mattina ed era poi rientrato in casa per festeggiare il compleanno della mamma. L’apicoltore aveva pubblicato anche una foto dei festeggiamenti su Facebook ed è stato, molto probabilmente, questo indizio a far entrare in azione i ladri sicuri di poter agire indisturbati dal momento che l’apicoltore era impegnato in casa e le api si trovavano all’interno delle arnie visto il brutto tempo e la pioggia di domenica pomeriggio. I ladri hanno scelto 4 arnie con le api migliori, selezionate geneticamente per essere resistenti al freddo e alle malattie che producevano più miele di tutte le altre. Si tratta di banditi esperti del settore che sapevano esattamente come e dove colpire. Il bottino finale è di 4 arnie da quarantamila api e una quantina di chili di miele spariti nel nulla. Un danno economico di oltre mille euro per l’apicoltore di Vittorio Veneto che ha voluto denunciare pubblicamente l’accaduto sui social network mettendo in guardia gli altri apicoltori della zona sulla presenza di questi misteriosi ladri di api.


Di Christian Tomasi

Un furto a dir poco insolito e rocambolesco quello messo a segno domenica scorsa, 28 aprile, a Vittorio Veneto. I ladri entrati in azione non cercavano oro o diamanti nascosti in una cassaforte ma un bene altrettanto prezioso.

Come riportato da “Il Gazzettino di Treviso”, i malviventi entrati in azione nella proprietà dell’operario 35enne Christian Tomasi, hanno fatto sparire ben 4 arnie piene di api e miele. Apicoltore per passione ormai da diversi anni, Tomasi possiede una quarantina di alveari, dislocati in zone diverse della sua proprietà a seconda del miele da produrre. Domenica scorsa aveva controllato le arnie come ogni mattina ed era poi rientrato in casa per festeggiare il compleanno della mamma. L’apicoltore aveva pubblicato anche una foto dei festeggiamenti su Facebook ed è stato, molto probabilmente, questo indizio a far entrare in azione i ladri sicuri di poter agire indisturbati dal momento che l’apicoltore era impegnato in casa e le api si trovavano all’interno delle arnie visto il brutto tempo e la pioggia di domenica pomeriggio. I ladri hanno scelto 4 arnie con le api migliori, selezionate geneticamente per essere resistenti al freddo e alle malattie che producevano più miele di tutte le altre. Si tratta di banditi esperti del settore che sapevano esattamente come e dove colpire. Il bottino finale è di 4 arnie da quarantamila api e una quantina di chili di miele spariti nel nulla. Un danno economico di oltre mille euro per l’apicoltore di Vittorio Veneto che ha voluto denunciare pubblicamente l’accaduto sui social network mettendo in guardia gli altri apicoltori della zona sulla presenza di questi misteriosi ladri di api.

E’ da registrarsi, anche nel Piacentino, il fenomeno di furto alveari. Da due distinti operatori del settore delle Valli Luretta e Tidone, nell’anno in corso, sono stati asportati 11 interi alveari in un caso, e solo i “telai” nell’altro.

Inoltre 25 operatori professionali apicoltura (zootecnia minore) sono stati controllati da inizio 2019 ad oggi, dai militari delle stazioni carabinieri forestali operanti nel Piacentino. Tre le sanzioni amministrative elevate per un totale di 3.666 euro, oltre a due “diffide” attraverso le quali gli apicoltori che hanno ottemperato in tempo utile a quanto disposto/prescritto dai militari “sanano” la loro posizione. In un caso, nella bassa Val Nure, è stato rilevato un apiario in evidente stato di abbandono tale da essere difforme a quanto previsto dall’articolo 3 della legge regionale che tutela gli aspetti igienico sanitari, dato che gli apiari trascurati o abbandonati possono essere fonte di propagazione di patologie. Mille euro la sanzione.

Obiettivo primario degli accertamenti è stato il rispetto delle normative nazionali e regionali che regolano il settore con particolare riguardo alla affissione di corretta cartellonistica evidenziante la proprietà/conduzione delle arnie, la loro corretta tenuta e gestione, la comunicazione di attività di nomadismo, l’iscrizione alla anagrafe apistica nazionale, la distanza tra gli apiari, il censimento effettuato della postazione e la sua corretta ubicazione.

https://www.liberta.it/news/cronaca/2019/09/13/furti-di-alveari-11-casi-denunciati-ai-carabinieri-forestali/

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